AMORE SENZA FINE – prima parte - Campania Trasgressiva

AMORE SENZA FINE – prima parte - Campania Trasgressiva

Quando ci sorprende la sera, torniamo a casa, corriamo su per le scale e io rimango dietro, così posso vederti vibrare il culo mentre sali. Cadiamo sul letto insieme ridendo, i nostri corpi sono così vicini che possiamo sentire il calore l'uno dell'altra. Mi giro verso di te e ti accarezzo il viso, ti chini sulla mia mano e ne baci il palmo. Ci baciamo in bocca, assaporando le labbra l'uno dell'altra, la tua lingua si fa strada inseguendo la mia e io fingo di essere schizzinoso. Giochiamo, ci prendiamo il nostro tempo, non c'è bisogno di affrettarsi.
Poi ci sediamo e pian piano comincio a spogliarti, la tua maglia è la prima a soccombere lasciandoti sola col tuo reggiseno. Tu mi togli la camicia e mi accarezzi il petto con dita leggere come farfalle. Ci alziamo in piedi, ti levo la gonna e tu i miei pantaloni.
Mi chino in avanti e metto la mia faccia vicino al tuo pube, sniffando la fragranza inebriante della tua intimità.
- Sei bellissima...
Presto il mio uccello vola sempre più in alto, le tue mani lo circondano, lo baci sulla punta e lo lecchi per tutta l'asta fino alla base, avvicini la bocca e la apri ingoiandolo. Inizi a succhiarlo facendo oscillare la testa avanti e indietro, quando ti stacchi per respirare meglio, la tua mano si muove massaggiandolo su e giù sempre più velocemente.
Dopo un po', sento che i maroni iniziano a contrarsi per prepararsi all'eiaculazione, mentre il cazzo raggiunge il suo massimo turgore. Ti avviso.
- Sto per eiaculare amore...
Tu continui a succhiare imperterrita, io osservo mentre ti esplodo in bocca e fai fatica a deglutire tutto, sorso dopo sorso, ad occhi chiusi.
Apri gli occhi e lentamente ti sfili l'uccello dalla bocca, io ti bacio per ringraziarti assaggiando il residuo del mio sperma.
Ti slaccio il reggiseno, ti tolgo le mutande con il salvaslip e tu sussurri:
- No, mi stanno per venire... da un momento all'altro...
Non mi importa se dovrò assaggiare il tuo sangue, anzi, forse lo desidero. Ti amo così tanto che mangerei anche le tue feci, se potessi.
Ti distendo sul letto, scivolo come un ladro verso la tua calda vulva e lecco le meraviglie delle tue grandi e piccole labbra, il clitoride e l'ingresso umido della vagina.

CONTINUA

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